giovedì 12 novembre 2015

Single per necessità

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Monica, 31 anni, quasi medico, poche idee per niente confuse, single per necessità.Una delle poche certezze del caos cosmico che da un paio di anni mi accompagna è l’assoluta consapevolezza di volere un uomo, che non sia solo un bambino un po’ più alto, si comincia col “vabbè dai che ci vuole ti faccio ‘sti due piatti…” e poi via a togliere polvere, lavare vetri, pulire bagni, e dulcis in fundo rifare il letto al mattino (letto nel quale non mi auguro che pensiate che vi corichiate solo voi), che si prendano una colf se non sono in grado di gestire la casa e stirarsi le camicie. Belli de Zia.
Single per necessità perché non ho voglia di combattere una guerra con una pistola ad acqua, quando le mie competitor nella più pacifica e temperata delle ipotesi, possiedono un Kalashnikov.
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La guerra tra trentenni è spietata, senza esclusione di colpi, così c’è chi punta sull’ironia, chi  pur essendo una specie di tigre di Mompracen si finge una gattina arruffata e chi fa della propria fisicità una arma devastante. Devo dire ad onore del vero che subiamo degli stress riguardo al nostro look\fisico importanti, ma siete sicure che trucco alla Platinette(che adoro, Platinette intendo, il trucco ecco, è un po’ eccessivo ) e capelli finti come il parrucchino di Sandro Mayer, unghie ciglia di Barbie Paris Hilton, siano la giusta soluzione?
Non vi lamentate se poi al mattino non vi riconoscono, non è solo colpa di quello Spritz di troppo.
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Cari uomini, alla tigre di cui sopra, chiederete di uscire, non a me, io sono quella che è seduta al tavolo accanto al vostro e sta ridendo perché la vostra micina, non conosce la differenza tra week e weekend e così di venerdì sera pubblica un post su Facebook con un bel selfie augurando a tutti un “BUON WEEK”.
Oh Santi Numi, Odino, Thor, Spiderman venite a salvarci da questa capra, a me e anche a lui porello.
Tornando a noi, voi le chiederete di uscire e lei vi dirà di sì, non solo , vi chiamerà e vi dirà: Amò mi passi a prendere alle 20:30, ed andiamo a mangiare in quel ristorantino fusion che ho trovato sulla guida Michelin ? sai quello che c’è a Palermo” (magari voi abitate ad Agrigento e sono solo due ore di macchina) bene cari uomini sottraetevi a questo supplizio.
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Invece succede questo, gli uomini per non darvi una delusione perché preferirebbero unpanino nel furgoncino in mezzo alla strada , di quelli che salvano lo stomaco dai morsi della fame e il portafogli, vi accontentano alle 20:30 puntuali, sono sotto casa vostra.
Voi siete in ritardo, è scontato,  lo fate aspettare in macchina, nel frattempo lui avrà letto tutta la Gazzetta dello Sport, ascoltato l’intera discografia dei Beatles, e avrà avuto anche il tempo di scoprire una nuova teoria sugli universi paralleli.
Alla fine arrivate, andate nel famoso ristorantino, premesso che, se il ristorante lo scelgo io, voglio mangiare e scegliere per me, visto che per imporre un ristorante sonosicuramente curiosa di vedere cosa mi offre, (ma io non sono né tigre né gatta, quindi non faccio testo). Invece no, voi subdole cosa fate ?! ( badate bene che la mela non cade mai lontana dall’albero e queste donne sono le stesse che per una seduta di trucco, devono contattare ogni volta che escono, l’equipe che ha restaurato la Cappella Sistina).
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Vi sedete, guardate il menù, siccome non mangiate se non un cubetto di formaggioquando state per svenire, puntate languidamente il vostro lui e dite: “Io prendo solo un antipastino”, siete tristi, e fastidiose! Chiaramente siete quasi astemie, lui ordinerà del vino, voi ne berrete nella migliore delle ipotesi mezzo calice, lui si tracannerà il resto e uscirà dal ristorante col portafogli leggero e la testa pesante!
Cos’è successo nel frattempo?  Il futuro topo in trappola, ignaro di ciò che il resto della serata gli riserva, poverino,  ordina dal menù dei piatti che non gli piacciono con delle porzioni ridicole, questo scherzetto gli sarà costato 50 € di benzina, 70€ di cena ed avràancora fame, sarà costretto a fermarsi dal primo ambulante e mangiare qualcosa che lo soddisfi  veramente.
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Rientrerete a casa e a quel punto arriva la frase che ogni uomo vorrebbe sentirsi dire:“Amore sali?”
Lui vorrebbe dire sì,  ma è tardi, e l’unica cosa che desidera è una Biochetasi.  Vi chiedereisiate comprensive insomma, ha mangiato il suo e il vostro, vi ha offerto la cena, èvisibilmente provato dalla bottiglia di vino e forse il panino del furgoncino non è riuscito a digerirlo.
Ce ne saranno tante altre di cene, di sms, di telefonate alla fine loro, le gatte, vincerannocome  sempre.  A loro e solo a loro, succedono le cose da film. Tipo avete presente quelle scene con gli anelli portati dai camerieri nel piatto? Ecco, io mangio di gusto e semmai mi regalassero un anello vi sconsiglierei di metterlo in mezzo al cibo, dovreste fare una radiografia per farmelo vedere per la prima volta!
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Vi invidio in fondo.
Quello giusto arriverà dicono, ma chissene, aspetterò chi come me ha un disperato bisogno di normalità, perché correggetemi se sbaglio, l’Amore è sì, la favola, il principe azzurro, almeno così ci hanno raccontato, ma forse l’Amore quello vero, è svegliarsi insieme la domenica, sorridersi, anche con quella fiatella!

Buon week a tutti, che sia inizio  o fine settimana non importa, gattina arruffata Docet!
Monica per 

mercoledì 15 luglio 2015

Le cose che odio di te.

Sono tante le cose che amo della mia città e ne detesto altrettante. I suoi abitanti per esempio, li odio e li adoro.
Uh come li odio , dal profondo delle viscere...
Li odio quando stanno fermi immobili ad aspettare, che poi che aspettano di preciso non lo so.
Li odio quando "vabbè, compà, ma cu tu fa fari, tantu ca nenti cangia".
Li odio quando sporcano e distruggono.
Li odio quando fanno scelte scellerate che condizionano tutta la comunità.
Li odio quando il sabato sera , escono come se dovessero andare al Pitti Uomo e a malapena riescono a pagare il vino al bar, che poi l'eleganza non la compri in via Atenea, mi spiace dirtelo, ma è la verità.
Li odio quando il sabato sera, dopo aver bevuto il vino che non possono pagare, diventano molesti e si azzuffano .
Li odio quando la domenica di San Calogero bestiemmiano sul simulacro , quando alticci se le danno di santa ragione, e li odio perchè si ricordano di adorare un Santo Nero solo la prima e la seconda domenica di luglio e magari durante la stessa processione senti gridare..."tornatene a casa tunisino di mmm..." Che San Calogero vi faccia la grazia e vi renda meno ignoranti.
Li odio quando giudicano puntando il dito, e non lo puntano mai contro se stessi.
Li odio quando sempre il sabato, ti squadrano dalla testa ai piedi, perchè non indossi i tacchi vertiginosi, non vai in giro bardata come un carretto siciliano e scusatemi tanto se di mocassini & co. non me ne frega proprio un piffero, e se questo mi consente di guadagnarmi il vostro disprezzo sta bene.
Ma li amo ... come nessuno al mondo ho amato mai.
Li amo perchè, credetemi, ci sono mille motivi per scappare eppure rimangono, e forse sono un pò lenti , ma poi si ingegnano , si inventano lavori, si sbracciano.
Li amo perchè, nonostante qui non cambi nulla, forse qualche nome, forse ... ma ci provi e ci riprovi, instancabilmente, sperando che forse prima o poi, qualcosa di diverso arriverà.
Li amo quando, armati di santa pazienza puliscono la spiaggetta sotto casa, come se fosse il loro salottino.
Li amo quando hanno il coraggio di urlare e manifestare, quando decidono di affidarsi a un giovane visionario, e lo fanno senza se e senza ma.
Li amo quando il sabato sera anche se non hanno un euro in tasca ti abbracciano, anche se fa un caldo che non vi dico e : "bellamè che ti prendi", con le converse bucate e quei sorrisi di chi in fondo del Pitti Uomo ...chi cavolo se ne frega.
Li amo quando, "ava, compà amunì, lassa stari..." e magari nel dividere i soliti facinorosi le "scippano" pure.
Li amo quando la domenica di san Calogero con 40 gradi, si caricano in spalla il santo, te lo fanno abbracciare anche a costo di doverti sollevare di peso, lo baciano come se fosse in carne ed ossa, affidano sogni e speranze , preghiere e accorati appelli d'aiuto,quando non si negano al sacrificio.
Li amo quando riconoscono, che un popolo che adora un santo nero, deve spalancare le braccia e accogliere chi qui ha trovato casa e speranza, in modo onesto e con fatica tanto quanto loro.
Li amo quando riconoscono i propri errori e provano a rimediare, con tentativi goffi a volte, ma apprezziamo il gesto.
Li amo quando il sabato sera, ti squadrano dalla testa ai piedi , sorridono perchè per una volta i tacchi li metti anche tu, ti vesti da femminuccia e fai un tentativo di adeguarti, anche se certi panni effettivamente ti vanno un pò stretti ( colpa probabilmente di qualche gelato di troppo), e guardandoti ti dicono, che in fondo sei bella anche con quelle scarpe assurde!
Buona settimana amici miei...

" Te prego, o splendida, più bella tra le città dei mortali."





Le foto nell'articolo sono di Giuseppe Greco, cuore enorme e occhio sensibile. 

martedì 23 giugno 2015

Gli uomini. Se sono fighi, sono scemi. Se sono intelligenti, sono cessi. Se sono fighi e intelligenti, sono psicopatici.

"L'estate addosso, bellissima e crudele 
la protezione zero 
spalmata sopra il cuore

Respira questa libertà 
l'estate e la libertà" 
E quando ti sembra di non avere più nulla da raccontare, eccolo che fa capolino nella tua vita l'incontro del secolo.
E' proprio bizzarra la gente, non vi vedete da anni, Facebook fa da collante , e così si riallacciano rapporti, è tempo di una birra ghiacciata, di messaggi su what's app, quando ti sembra che la fantasia corra veloce, ecco che come sempre la realtà fa il suo colpo di teatro.
Si rincorrono i messaggi, piacevoli, arriva l'appuntamento e te la ridi, pensando ...guarda qua, questo è proprio figo, certo si capisce che non spicca per intelligenza ma d'altronde questo già lo sapevi, così i messaggi diventano fitti e arriva la fatidica cena con una postilla... "Guarda che non mi va di impegnarmi" ma stai sereno caro mio che per impegnarmi con te dovrei avere subìto un violento trauma cranico. "No perchè voi donne siete tutte così, prima dite, ok va bene e poi cominciate a tormentare" , ma puoi dormire sonni sereni che finita la cena posso anche cancellare il tuo numero.
Ora oggettivamente , ma che cosa avrà mai di speciale,magari cucina come Carlo Cracco, o chissà che non abbia doti nascoste, d'altronde le apparenze molte volte ingannano.
Di speciale non hai proprio nulla, a parte il fisichino niente male, sei rozzo, e sei stupido. Cosi avviene il tiepido incontro, pessimo come i tuoi discorsi inutili pieni di Io...IO...IO... mi annoio da morire, e mentre me la rido pensando che l'ultima cosa che farei , sarebbe cercarti di nuovo, mi arriva una telefonata e dopo una serata da scrivere negli annali degli incontri da non ripetere mai più (d'altronde se per 13 anni non ci siamo visti ci sarà stato un motivo) ti dico... guarda non voglio darti l'impressione di volerti cacciare (NOOOOOOOOOOOOO) ma domattina mi devo alzare presto e ora ho sonno, rispondo alla telefonata salva vita, ti accompagno alla porta e finalmente andate via tu e il tuo ego smisurato. Come ti avevo detto per messaggio a meno di una serata memorabile dubito che ti richiamerò, ecco STAI SERENO... Che il tuo cellulare non squillerà e semmai dovesse succedere stai pur certo che non sarò io.
Non dateci per scontato cari maschietti, che quando a voi sembra di averci in pugno, di poterci "gestire" a vostro uso e consumo, quando vi sembra che siamo li a pendere dalle vostre labbra...ecco magari fingiamo, d'altronde siamo brave a farvi credere cose che non sono... nel caso specifico idiota, tronfio e pieno di te come sei, sicuramente crederai di aver fatto centro... invece il bersaglio non l'hai nemmeno sfiorato... Il tuo messaggio è quello che arriva puntuale dopo...GRAZIE DELLA BELLA SERATA...grazie a te della birra, unica cosa fresca e piacevole che ho visto in quella stanza .
Ci sono uomini che tu gli apri il cuore.
E loro tentano lo stesso di infilarci il pisello.
(manuela_reich, Twitter)

lunedì 15 giugno 2015

Il Dio delle piccole cose.




Un pomeriggio come tanti, caldo, in due sullo scooter , saliamo contromano sotto la via centrale,mi sembra che le lancette siano tornate indietro agli anni del liceo,siamo proprio nel cuore della mia città , proprio lì, ad un passo dalle vetrine, non direi scintillanti, nella via dei negozi, degli aperitivi. Una manciata di metri più in giù, si cela un mondo sommerso, di occhi grandi e tristi, di miseria umana . Proprio a due passi da te, con le tue belle Hogan da 300 euro.
Ci sono storie di ragazzi abbandonati , ci sono prostitute che ti accolgono in casa e con cui ti fumi una sigaretta, che ti spiegano cosa una madre è disposta a fare per i propri figli.
Ci sono ragazzi che si arrangiano anche se sono soli al mondo , che tirano a campare e ad essere meno invisibili di quanto non siano in realtà.
Ci sono persone che vivono in una stanza senza acqua e luce, in condizioni sanitarie precarie.
Ci sono i poveri della città, i reietti, gli alcolizzati e i drogati.
C'è una moschea e ci sono i feroci immigrati.
Mentre ti seguo nella passeggiata ci fermiamo a parlare,  ti salutano tutti "ciao amico", "ciao amico mio" rispondi sempre sorridendo. Ci fermiamo davanti la casa di uno di questi "mori" che ci spaventano tanto, così diversi da noi, grandi sorrisi, un bimbo piccolo con due occhi giganti e scuri come l'abisso che quei vicoli rappresentano, sono diversi perchè ti dicono accomodati, entra , siediti, sono puliti, accoglienti e ospitali, vedo giocare quel bimbo, ma quanti figli hai?? ... tre dice, ora sto in questa casa più grande così hanno spazio, e mentre li osservavo mi sono sentita a casa. Ci siamo fermati per poco, a sentire le chiacchiere di questi uomini dimenticati. cammino e sto in silenzio, perchè la sofferenza umana mi si incolla pesante addosso, e penso, chissà in quanti dei miei amici avrebbero spalancato le porte di casa per accoglierci in quel modo semplice, tipico di chi non ha nulla, credo nessuno. E pensare che ironia della sorte siamo noi che ci riempiamo la bocca con i si dovrebbero "INTEGRARE" e ancora li dobbiamo "OSPITARE" , ma l'unica cosa che sappiamo fare  è girarci dall'altra parte, vediamo , ma non osserviamo, così tutto scorre normale tra aperitivi e caffè, mentre a pochi metri si consumano le vite, come le candele nell'indifferenza totale, e si  vede colare la cera, finchè la candela non si spegne, scrostiamo via la cera e ne mettiamo un'altra di candela , tanto che ci importa a noi, nelle nostre belle scarpe pulite e con quella "H" in bella vista. "Per me siamo tutti uguali, ma davvero" mi hai detto, l'ho visto , ho visto come ti rispettano , come ti cercano, come si aprono i sorrisi quando sei li. Mille volte meglio dieci minuti in via Vallicaldi, tra gli invisibili, che 2 ore in via Atenea con i finti intellettuali, con quelli che ci dobbiamo ribellare , e poi rivotano sempre i soliti noti, quelli che le cose devono cambiare ma dopo il prossimo mojito, quelli che io non sono razzista però... quelli che blaterano cose inutili tutta la sera, poi li guardi negli occhi e vedi il vuoto. 
Tenetevi i vostri aperitivi , le vostre cosette firmate, semmai vi venisse voglia di fare emergere la vostra testolina dalla miseria in cui siete sprofondati, la peggiore povertà: di umanità , di sentimento, di valori, fate un fischio, vi porto a fare due passi.

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Erri De Luca, da “Opera sull’acqua e altre poesie”

domenica 17 maggio 2015

Bisogni e Sogni.

Sabato pomeriggio, che fare? Il tempo è incerto, quasi quasi faccio un giro. 
Raggiungo il centro provo a mantenere la calma e il decoro, in mezzo al traffico selvaggio, posteggio in centro, e puntualmente mi viene impedito di fare il ticket in una delle postazioni per acquistare le park card, adiacenti al posteggio, perché c'è questo pizzo regolarizzato da pagare all'abusivo di turno. Per l'ennesima volta faccio spallucce e visto che temo per l'incolumità mia e della macchina pago e vado via arrabbiata; sapendo di aver sbagliato, dovrei essere più coraggiosa , mi arrabbio anche con me stessa. Comincio a passeggiare in quello che è stato definito da molti  "il salotto buono" della città, insomma , come salotto mi pare un po' scassato, mi vengono in mente quei salotti "fantozziani",con i divani con la tappezzeria a fiori consumata, continuo a passeggiare ovviamente evitando accuratamente le buche e i sampietrini dissestati, vorrei stare col naso all'insù per godere della bellezza del tufo di quel giallo avvolgente e rassicurante, scorci che conservano ancora una rara bellezza ,  bellezza sopraffatta dalla cementificazione scriteriata delle periferie e non solo. Niente  naso per aria, rischio di incastrare il mio tacco 12  e ruzzolare per terra e con la fortuna che ho cadrei sicuramente su una delle cacche che i cagnolini e le bestie che le tengono al guinzaglio non raccolgono mai, eppure anche per questo delle norme ci sarebbero, ma non vengono rispettate, probabilmente i miei concittadini devono conoscere bene Oscar Wilde che sosteneva:
"Lasciare tracce vistose dei propri “peccati”, godendo più nel rendere evidenti le trasgressioni che nell’atto stesso del trasgredire."
Francamente mi sorge il dubbio che , Wilde non abbia nessuna colpa,che se facessi un sondaggio tra i passanti ben vestiti , forse qualcuno che lo conosce c'è , e per questo ringraziamo tanto i bigliettini all'interno dei "Baci perugina" per la divulgazione letteraria .
Che amarezza, se penso,che vivo nella città che ha dato i natali a Pirandello, e ora di pirandelliano ci sono rimaste le maschere, e una stropicciata rassegna teatrale e il Teatro a lui dedicato.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/stati-d-animo/frase-233250?f=a:598>



Entro nella chiesa del purgatorio , che meraviglia, scatto qualche foto, un paio di post su Instagram, un mare di like, perché altrove riconoscono la bellezza, noi che ce l'abbiamo sotto il naso non più. I cittadini e gli amministratori della città mi sembrano tanto dei mariti annoiati e svogliati, che hanno sposato Agrigento e se ne sono lentamente disinnamorati, ci vorrebbe un po' di brio, di novità, di giovani che sappiano guardarla ancora come se fosse il primo appuntamento, quando tutto ti sembra nuovo, bello, emozionante. Se non un nuovo fidanzato, un amante, magari. Mah, certo che siamo strani, ci spostiamo fuori passeggiamo nella altre città che non hanno la nostra storia, le nostre bellezze, e torniamo ad Agrigento pregni e soddisfatti perché ci sentiamo sofisticati nel fare l'aperitivo seduti a 15-20 km da casa nostra, eppure lo si potrebbe fare anche qui ed essere dei pionieri dell'happy hour, perché questo siamo, un popolo devoto all'aperitivo, al "Compà chi ti pigli" , quelli che pagano 2 euro di "chupiti" al bar con la carta di credito, ma sorvoliamo.



Osservo un bel cerchio di pance e gente forse un po' annoiata, lo si capisce dalla postura acquisita dopo anni di esperienza sulle poltrone belle morbide alle quali si sono abituati, e quasi credono gli siano dovute , fatta eccezione per un paio di persone , sento discorsi da lancio di uova e non per il contenuto bello, ben proposto , ma poi vedi chi è che parla e pensi sorridendo amaramente , ma proprio tu? ma dico, dove sei stato???



... Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l'abitudine, che non trovi, e l'occupazione, che sdegni - quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore - allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.Luigi Pirandello

Non proprio l'ultimo degli scemi...





Guardo quell'elegante parterre e penso, certo che ce ne vuole di faccia tosta, ma poi guardo meglio riconosco un paio di volti , di quelli belli,puliti, di quelli visionari, che hanno un turbinio di idee in testa,mi riferisco a Beniamino Biondi che di amore per Agrigento ne ha dimostrato, in quel centro storico maltrattato e dimenticato, sono i giovani che sono tornati e  che sono rimasti, che lottano contro i famosi mulini a vento, e ora qualcuno si è accorto di loro, e gli sta dando lo spazio che si meritano, il caso anomalo di una persona competente in un posto di competenza, che straordinaria follia, e chi le ha mai viste queste cose, se non sei amico di , parente di , cumpari di...
Esco fuori prendo una boccata d'aria, penso alla bellezza della mia città, di quanto sacrificio e abnegazione ci vogliano per amarla, perché chiaramente il pacchetto Agrigento comprende i suoi abitanti e nelle loro stramberie, io in fondo li trovo divertenti , ma mi piacerebbe si prendessero più sul serio, che provassero per una volta ad alzare la testa ribellandosi e risvegliandosi da questo torpore delle intelligenze e letargo decennale delle coscienze. Mi giro incrocio degli occhi verdi o grigi? comunque, meravigliosi, vorrei vedere brillare quegli occhi, come li ho visti tante volte  quando si parlava al bar di progetti realizzati, risultati raggiunti e opere in cantiere, invece vedo delusione , e credetemi, questi occhi, gli occhi dei giovani agrigentini non si meritano altro che la luce , di non spegnere la passione che hanno, quegli occhi sono un urlo a non dimenticarci che cosa è questa città e che forse ci meritiamo qualcosa di meglio, per noi e per chi verrà dopo di noi, perché per i cambiamenti ci vuole tempo ma da qualche parte si deve pur cominciare, d'altronde, nemmeno Roma è stata costruita in un giorno.
Continuo la mia passeggiata fino a piazza Pirandello , il municipio con quei rampicanti sulla facciata, le luci calde, la pioggia che arriva alla fine delle chiacchiere pomeridiane , quasi provvidenziale , manzoniana, forse a voler simbolicamente ripulire e far scivolare via un po' di sporcizia, cammino ancora un po', e mi viene in mente una citazione di Peppino Impastato :
"Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore ".



Arrivo alla macchina, il posteggiatore non c'è più, le strade sono deserte, abbasso il finestrino l'odore di umidiltà... spengo la radio, ascolto i rumori di Girgenti, torno a casa piena di speranze , che forse le cose possano cambiare.











lunedì 11 maggio 2015

M'è dolce Instagramar in questo mare...

Il sole è alto già alle nove del mattino, controlli la tua personalissima check-list:

  • cellulare carico
  • carica batterie da borsa
  • reflex 
  • occhiali da sole

ecco c'è tutto o quasi, manca solo di andare all'appuntamento, per un attimo stacco la spina e passeggio verso il porto e penso che Camilleri è nato nella parte del mondo giusta, l'odore , i colori del porto il luccichio dell'acqua un pescatore che pazientemente ripara una rete, puoi scriverne sapientemente come ha fatto lui, o magari scattare una foto,Oltre Vigata e Instagramer Agrigento si ritrovano insieme per unire Camilleri e il più famoso social di fotografia, per fare vedere a quanta più gente quanto di bello ci offre la nostra terra, e lo facciamo con smartphone e reflex alla mano, postando gli scatti più suggestivi , gli scorci ,i vicoli, le scale, i sorrisi . Una passeggiata sulle orme di Montalbano, affiancati questa volta dall'amministrazione comunale che ci ha accolto e accompagnato nella nostra passeggiata. Un plauso anche ai compagni di viaggio, Salmoriglio che ci ha dato la possibilità a metà passeggiata di pranzare con un menù ideato per noi Istagramer affamati di pasta e di vita .
"Gustare un piatto fatto come Dio comanda è uno dei piaceri solitari più raffinati che l'omo possa godere, da non spartirsi con nessuno, manco con la pirsona alla quale vuoi più bene. (da Gli arancini di Montalbano)"
Noi invece ci siamo seduti tutti insieme, perché caro commissario diciamoci la verità: "cu mangia sulu s'affuca"  ;) ,virtualmente presente la Ragazza dello Sputnik che ci ha omaggiato di un graziosissimo portachiavi fatto a mano, e infine tutti i ragazzi dell'associazione culturale  Oltre Vigata che ha organizzato una fiera di tre giorni piena di eventi, che si sono conclusi proprio nella giornata di domenica, con successo di pubblico e critica, non solo per la qualità degli ospiti, l'attenzione per le piccole case editrici , ma anche per aver mostrato attenzione per il futuro della comunicazione e del marketing sui social dando spazio appunto, ad Igers_Agrigento, un ringraziamento speciale all'instancabile Local Manager Antonella Giovinco, che non risparmia energie e dispensa battutte e sorrisi, intelligente amante del nostro splendido territorio.
Le fotografie scattate ieri, le potrete ammirare su Instagram,sul profilo Igers_Agrigento o tramite gli hashtag #intameetAG2 #percorsidinchiostro #igersagrigento #salmorigliotrattoria #beddumangiari , vi posso garantire che l'esperienza off-line è pregnante e travolgente, incontrarsi , riconoscersi perchè ci si segue su internet, e passeggiare insieme, rincorrendosi in un vortice di pose,di scatti rubati, e mentre si chiacchiera, si cammina accanto. Per l'evento a Porto Empedocle ci hanno raggiunto gli amici vicini di "Muntiriali" e "Montelusa" come direbbe il commissario (Realmonte e Agrigento), Siculiana, Sciacca, Siracusa e Taormina, pure degli ospiti stranieri appassionati delle avventure del celeberrimo commissario,si sono uniti ai giovani Instagramer per il secondo raduno della community. Ero stanca ieri per poter scrivere, ma al contempo felice e soddisfatta per come è andata la giornata, per le trame umane che si sono intrecciate, per gli sguardi che ho ammirato, i sorrisi che ho condiviso, i racconti, le risate, non so se le mie parole potranno mai essere all'altezza della giornata di ieri.
Io mi sono sentita proprio baciata dalla fortuna e quella coccinellina, forse non a caso mi ha fatto compagnia per un pò.
Per gli scatti un ringraziamento a Peppe Carpita , Peppe Cantone , MariaLuisa Laposata e Caterina Vecchio e Peppe Sinaguglia.
Io vi do appuntamento alla prossima...






lunedì 27 aprile 2015

Alcune amicizie sono fatte a mano, la maggior parte in serie.

Vi voglio raccontare una storia.
E' una storia d'amore e di coraggio.
E' una storia di rinascita e di speranza.
Ve la racconto perchè mi ha toccata da vicino.
Era l'otto Settembre di qualche anno fa quando da un mazzolin di fiori veniva strappato uno di quei fiorellini belli e colorati ,e profumati ,che era poco più di un bocciolo.
In quel mazzetto , rimasero altri cinque meravigliosi fiorellini, che dopo aver perso un pò di freschezza, tornano ad alzare gli steli e i petali, e chiunque abbia visto queste meravigliose donne, non sara rimasto indifferente all'energia che spigiona il loro legame, l'affetto sincero che le lega, forse per quello che hanno passato , o forse perchè la terra dove sono cresciute queste roselline,cosi aspra e dura per certi versi ha saputo dare i suoi frutti migliori come spesso accade.
Sono passati diversi anni, da quel giorno in cui è andato reciso quel legame, e con lei sono volati via forse per un pò i sorrisi, ma io che le ho conosciute dopo quel tragico giorno, in fondo è come se avessi conosciuto anche il fiore che non c'è più, perchè la senti la presenza, tra loro, negli occhi delle sue amiche è vivo il ricordo.
Ora , a volte ce la prendiamo con Dio , il destino o chissà cos'altro ci sia lassù , che dispone come vuole della nostra vita, ma l'amor con amor si paga, e adesso un germoglino si affaccia prepotente di nuovo in quel mazzetto, e anche se il giardiniere ci ha pensato a dare una sistemata al giardino,il germoglino ha comunque resistito ai tumulti. Vi hanno restituito il sorriso e la luce negli occhi, come era giusto che fosse, in bocca al lupo per la nuova esperienza piccola rosellina, e che sarai all'altezza ne sono certa perchè hai dimostrato già a tutti , quanto una Donna seppur giovane, sappia cosa fare,anche quando si ritrova ad affrontare possibilità piu grandi di lei. Quindi sii orgogliosa di te.
Da questa storia ho tratto un insegnamento che spero valga per tutti , che i problemi possono essere visti come opportunità e che tutto quello che perdiamo ingiustamente ci viene restituito, che alla fine le cose più belle arrivano per chi ha la pazienza di aspettare.
Ho imparato che in giro ci sono tante donne che sono meglio della maggior parte degli uomini che conosco,
Ho imparato che certi "AMORI" fanno dei giri immensi e poi ritornano...
Avrei voluto scrivere di più ma non voglio e non posso, alla prossima ...col solito pezzo scazzone!!
Vi abbraccio fortissimo!


Hai cercato di capire
e non hai capito ancora
se di capire si finisce mai.
Hai provato a far capire
con tutta la tua voce
anche solo un pezzo di quello che sei.

Con la rabbia ci si nasce
o ci si diventa
tu che sei un esperto non lo sai.
Perché quello che ti spacca
ti fa fuori dentro
forse parte proprio da chi sei.

Metti in circolo il tuo amore
come quando dici "perché no?"
Metti in circolo il tuo amore
come quando ammetti "non lo so"
come quando dici "perché no?"

Quante vite non capisci
e quindi non sopporti
perché ti sembra non capiscan te.
Quanti generi di pesci
e che correnti forti
perché 'sto mare sia come vuoi te.

Metti in circolo il tuo amore
come fai con una novità
Metti in circolo il tuo amore
come quando dici si vedrà
come fai con una novità

E ti sei opposto all'onda
ed è li che hai capito
che più ti opponi e più ti tira giù.
E ti senti ad una festa
per cui non hai l'invito
per cui gli inviti adesso falli tu.

Metti in circolo il tuo amore
come quando dici "perché no?"
Metti in circolo il tuo amore
come quando ammetti "non lo so"
come quando dici perché no.

sabato 7 marzo 2015

#RINGRAZIOUNADONNA : MARIA IACONA.



Appuntamento alle tre e mezzo, "Mammì vado a prendere un caffè con Vale, non faccio tardi, tranquilla!" .Mento, sapendo di mentire. Con Vale il tempo vola, oggi c'è anche Monica, forse siamo le uniche tre donne al bar, e parliamo di Instawalk , di bellezze architettoniche chiuse ad "ammuffiri", di un supercinema chiuso, una biblioteca meravigliosa di quelle da favola, chiusa anche questa, e proviamo tra un caffè e una ciambellina alla Nutella, piena piena di Nutella, a dar forma ad un sacco di idee, parliamo anche dell'8 marzo, perchè Vale ha un blog stupendo (http://semilascinonvalesemilascinonvale.blogspot.it/)  , e dice che deve scrivere qualcosa, le racconto dell'unica volta che mi sono lasciata convincere ad uscire, orde di donne scosciatissime in giro per Pisa. Dio che incubo! Le guardo, sono queste le donne che mi piacciono, sono belle, sono intelligenti, hanno quella luce negli occhi particolare, gli occhi che brillano, un pò della luce che hanno dentro la regalano anche a noi, le ringrazio per questo regalo, queste donne luccicanti e ne ho incontrate molte nella mia vita, per fortuna.

Penso: è tanto che non scrivo. Già, è proprio tanto che non scrivo per la festa della donna, il mio solito pezzo femminista arrabbiato, ma sapete cosa?
Non sono sempre gli uomini ad essere delle caccole, siamo noi a non sentirci all'altezza, gli uomini sono educati da donne che gli appaiano i calzini, stirano camicie e gli fanno trovare il piatto in tavola, che bistrattano le fidanzate dei figli e che il nell'80% dei casi cresceranno figli inetti, diciamolo,le donne che odiano le donne sono 90 su 100 e per questo ci facciamo le scarpe a vicenda; scusatemi ,  che ci posso fare, se penso che si abusi del termine  EMANCIPAZIONE, per la cronaca, non è più emancipata chi la molla più facilmente...pi cusà!


Cerco on-line qualcosa che mi dia l'input per scrivere qualcosa di diverso e qualcosa la trovo...


  • Primo, lo sapete che a Favara l'80% delle donne ,secondo uno studio realizzato da Red-Sintesi, non riesce a trovare impiego? e che a Palma di Montechiaro è "occupata" solo il 13% della popolazione femminile, mi chiedo quanto peso abbiano la mancanza di aspirazione, la mancata volontà ad EMANCIPARSI, davvero, di queste donne del sud straordinarie mater familiae,ma spesso con scarsa attitudine all'indipendenza, ne conosco molte giovani donne che come massima aspirazione hanno quella di trovare un buon partito, verosimilmente, il tasso di cui sopra, è consapevole e volontario. 
  • Seconda notizia che profuma di mimose fresche e manto erboso dell'Esseneto, non sono impazzita, vi segnalo che domani le donne agrigentine entrano gratis allo stadio, "perchè, perchè, la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita di pallone... perchè?! perchè?! una volta non ci porti pure me?" Eccovi accontentate,domani regalatevi un pomeriggio di sport e di cori Ultras ... "gigante tu per me sei l'unico mio amor ti portero per sempre nel mio cuor". Domani tutte tifose biancazzure.
  • ed infine mi imbatto su fb in un post del presidente del senato Pietro Grasso: "Bella la campagna ‪#‎ringraziounadonna‬. Tra tutte sarebbe stato troppo difficile sceglierne una sola; ringrazio allora queste cinque straordinarie donne: Maria, mia moglie, con cui cammino fianco a fianco da 45 anni condividendo idee e valori;Emma Bonino, che con forza e da sempre lotta per i diritti di tutti, uomini e donne;Lucia Annibali, che non ha permesso alla violenza subita di intaccare la sua voglia di vivere e il suo sorriso;Samantha Cristoforetti che è arrivata più in alto di tutti e rappresenta l'Italia nello spazio e nel mondo;Rita Atria, che a soli 17 anni trovò il coraggio di denunciare la sua famiglia di mafiosi."

cos'è #ringraziaunadonna ? ho trovato su http://www.corriere.it/cultura/ringraziounadonna la risposta alla mia domanda :

"Una dedica speciale per una donna importante. La 27esima ora festeggia l'8 marzo con#ringraziounadonna per dire grazie alle donne che meritano la nostra riconoscenza. Mamma, nonne, amiche. Ma anche insegnanti, scrittrici, politiche o icone da ricordare. Per partecipare all'iniziativa, partita dalla Gran Bretagna, inviateci i vostri messaggi: foto, video, testi via Twitter."
Voglio ringraziare anche io una donna speciale, non è famosa, ma sono sicura che se fosse nata negli anni ottanta come me , con i mezzi e le possibilità che ho avuto io, lo sarebbe diventata di certo.
#ringraziounadonna Maria Iacona, testa e temperamento, intelligenza viva e frizzante anche alla veneranda età di 80 anni, lettrice curiosa, cintura nera di settimana enigmistica,rock nell'anima lei , che non molto tempo fa mi guardò e mi disse "io vorrei andare a vedere la Nannini!" , lei che vota Giovanni Caccamo a Sanremo mentre le altre nonnine cantano grande amore del Volo, lei che ama Malika Ayane anche se sbaglia sempre a pronunciare il nome e io mi ammazzo dalle risate! Mamma rigida, nonna premurosa e affettuosa (ma non troppo, sarà per l'attitudine naturale al comando), innamorata dei propri nipoti, non mi ha mai detto "trovati u maritu"  ma "STUDIA !". Maria Iacona è mia nonna, e credo sia lei la donna a cui segretamente mi ispiro, e spero che possa essere orgogliosa di me, e fare quello che lei non ha potuto fare: studiare. Sono sicura che sarebbe stata un medico, o un'insegnate o chessò un ingegnere o magari un'astronauta stratosferica! Una donna speciale!  E' lei che voglio ringraziare, credo di non averlo fatto abbastanza!


La donna che aspetta,

intuisce che quello che c’è
non è quello che avrebbe potuto essere,
ma nemmeno quello che sarà.
La donna che aspetta
vede il segreto oltre il buio
il viaggio oltre il passo
il bacio oltre le labbra.
Vede se stessa
oltre la loro immagine
di lei.
La donna che aspetta
tocca quello che non possono vedere
canta quello che non possono sentire
e ogni giorno incide un sorriso nuovo
nella carne dell’alba.
La donna che aspetta
Ha il cuore nel palmo della mano
offerto come una fontana di sangue.
Goccia dopo goccia,
battito dopo battito,
sfida il tic tac del tempo e
avanza.
La donna che aspetta
non si guarda dietro
non si guarda davanti.
Si guarda dentro
e cresce.
La donna che aspetta
invoca il vento, le stelle, i mari,
e culla nei suoi occhi
i sogni che fanno girare la terra.
La donna che aspetta
sa che non è la barca,
quel che lei aspetta;
ma che è la barca
che sta aspettando lei.
Joumana Haddad