Sono tante le cose che amo della mia città e ne detesto altrettante. I suoi abitanti per esempio, li odio e li adoro.
Uh come li odio , dal profondo delle viscere...
Li odio quando stanno fermi immobili ad aspettare, che poi che aspettano di preciso non lo so.
Li odio quando "vabbè, compà, ma cu tu fa fari, tantu ca nenti cangia".
Li odio quando sporcano e distruggono.
Li odio quando fanno scelte scellerate che condizionano tutta la comunità.
Li odio quando il sabato sera , escono come se dovessero andare al Pitti Uomo e a malapena riescono a pagare il vino al bar, che poi l'eleganza non la compri in via Atenea, mi spiace dirtelo, ma è la verità.
Li odio quando il sabato sera, dopo aver bevuto il vino che non possono pagare, diventano molesti e si azzuffano .
Li odio quando la domenica di San Calogero bestiemmiano sul simulacro , quando alticci se le danno di santa ragione, e li odio perchè si ricordano di adorare un Santo Nero solo la prima e la seconda domenica di luglio e magari durante la stessa processione senti gridare..."tornatene a casa tunisino di mmm..." Che San Calogero vi faccia la grazia e vi renda meno ignoranti.
Li odio quando giudicano puntando il dito, e non lo puntano mai contro se stessi.
Li odio quando sempre il sabato, ti squadrano dalla testa ai piedi, perchè non indossi i tacchi vertiginosi, non vai in giro bardata come un carretto siciliano e scusatemi tanto se di mocassini & co. non me ne frega proprio un piffero, e se questo mi consente di guadagnarmi il vostro disprezzo sta bene.
Ma li amo ... come nessuno al mondo ho amato mai.
Li amo perchè, credetemi, ci sono mille motivi per scappare eppure rimangono, e forse sono un pò lenti , ma poi si ingegnano , si inventano lavori, si sbracciano.
Li amo perchè, nonostante qui non cambi nulla, forse qualche nome, forse ... ma ci provi e ci riprovi, instancabilmente, sperando che forse prima o poi, qualcosa di diverso arriverà.
Li amo quando, armati di santa pazienza puliscono la spiaggetta sotto casa, come se fosse il loro salottino.
Li amo quando hanno il coraggio di urlare e manifestare, quando decidono di affidarsi a un giovane visionario, e lo fanno senza se e senza ma.
Li amo quando il sabato sera anche se non hanno un euro in tasca ti abbracciano, anche se fa un caldo che non vi dico e : "bellamè che ti prendi", con le converse bucate e quei sorrisi di chi in fondo del Pitti Uomo ...chi cavolo se ne frega.
Li amo quando, "ava, compà amunì, lassa stari..." e magari nel dividere i soliti facinorosi le "scippano" pure.
Li amo quando la domenica di san Calogero con 40 gradi, si caricano in spalla il santo, te lo fanno abbracciare anche a costo di doverti sollevare di peso, lo baciano come se fosse in carne ed ossa, affidano sogni e speranze , preghiere e accorati appelli d'aiuto,quando non si negano al sacrificio.
Li amo quando riconoscono, che un popolo che adora un santo nero, deve spalancare le braccia e accogliere chi qui ha trovato casa e speranza, in modo onesto e con fatica tanto quanto loro.
Li amo quando riconoscono i propri errori e provano a rimediare, con tentativi goffi a volte, ma apprezziamo il gesto.
Li amo quando il sabato sera, ti squadrano dalla testa ai piedi , sorridono perchè per una volta i tacchi li metti anche tu, ti vesti da femminuccia e fai un tentativo di adeguarti, anche se certi panni effettivamente ti vanno un pò stretti ( colpa probabilmente di qualche gelato di troppo), e guardandoti ti dicono, che in fondo sei bella anche con quelle scarpe assurde!
Buona settimana amici miei...
" Te prego, o splendida, più bella tra le città dei mortali."
Le foto nell'articolo sono di Giuseppe Greco, cuore enorme e occhio sensibile.
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