Mi stavo spazzolando i capelli (atto sconosciuto fino a qualche anno fa) davanti allo specchio, fate conto che ho un umore così altalenante per ora che il semplice passaggio dal capello riccio a quello liscio mi provoca una crisi di pianto, così mentre provavo a superare il suddetto trauma, mi fermo a guardare la spazzola arancione che stavo adoperando, me la ricordo da sempre a casa mia quella spazzola.
Vedete a casa mia, le cose le buttiamo via quando si rompono, non buttiamo via il cibo e mai il pane che alla peggio mia mamma ci fa il pan grattato, l'unica cosa di cui mi sbarazzo sono i vestiti perché se non li metto più anche se nuovi saranno utili a chi è meno fortunato di me.
Ho da poco staccato dal mio armadio un poster di Del Piero perché era totalmente alterato dal sole che ci batte da circa 15 anni sopra, ed è stata per me come una specie di abbandono, mio intendo, per Del Piero che chissà ora forse mi odierà.
Non butto mai libri, ne quaderni, tranne quelli di matematica che tanto non ci capisco più niente.
Ecco a casa mia le cose sono resistenti al tempo che passa, invecchiano e più diventano vecchie e più ti ci affezioni, e anche se sono vintage, antiche, demodè non riesci a buttarle, cavoli anche i nonni sono vecchi ma a chi verrebbe in mente di buttarli via?
Ecco, le cose invecchiano, diventano più belle, acquistano fascino, a volte stufano per carità, ma niente ci impedisce se non ne vale la pena di rinnovarle o se proprio ci torna difficile rimpiazzarle con delle altre nuove.
Quello che mi turba è questa degenerazione dei sentimenti, questa denaturazione, il dismorfismo dell'amore.
Niente più pazienza, niente più piacere nel vedere il tempo che passa, le rughe del\della proprio\a compagno\a dare più intensità al volto, e amarsi lo stesso.
Non ci ascoltiamo più, siamo tutti a vario titolo utenti del fast food dei sentimenti, patate fritte e hot dog scadenti, tutti li in fila per il panino, in tre morsi lo finiamo e chi si è visto si è visto.
Ora io non è che dico che le "sveltine" non ci debbano essere per carità, siamo tutti di carne e ossa, figuriamoci, ma che sarebbe così brutto se ogni tanto ci fermassimo per dire al partner di turno, che forse quella sera si sentiva solo, guarda che sono qua e se vuoi ti ascolto, cioè non ci perdiamo l'onore vah...
Beh, a proposito di onore, donne, la vogliamo finire di castrare psicologicamente sti poverini?
Sono impanicati, gli abbiamo tolto il piacere della conquista, della caccia, che in fondo l'uomo è cacciatore, e che ve ne frega fate finta di fare le prede se proprio non ci riuscite.
Invece fate venire la confusione, io stessa non ci capisco più niente, cinquantenni che si comportano come se di anni ne avessero 20, si vestono come le loro figlie, si ammazzano di selfie e sono sempre con il cellulare in mano, perchè dovete sapere che nel display loro cellulare passano certe chat che "amore mio, il sexting l'ho inventato io!", e se tanto mi da tanto tra foto osé, e messaggi non proprio occulti appena te vedo te magno, a quelli, i maschietti poverini, gli è già venuta l'ansia da prestazione.
E le giovani ventenni (anche meno talvolta) che fanno le femme fatale, ammiccanti e maliarde, che sembrano uscite da un romanzo di Nabokov, sono raffinate più delle loro mamme se devo essere onesta, ma godetevi la vostra età, tipo in motorino in due, l'estathè alla pesca, le discoteche in spiaggia, le limonate selvagge a ferragosto, che per fare le gatte morte avete tutta la vita almeno fino a quando non troverete il polletto da spennare, il MaritoMat (questa l'ho rubata ad un amico su fb, lo ammetto), così come hanno fatto le vostre mamme e poi vi si aprono due strade, divorzio ed alimenti assicurati o corna, fatte non subite sia chiaro, e picciuli che poi è più o meno la stessa cosa ma almeno la notte vi coricate in compagnia.
Quindi riepilogando le Millennials e dintorni sono quelle che la sanno lunga, quelle che leggono insomma, fanno come Circe ammaliano e seducono e ci riescono anche, e poi alla fin fine sono comunque delle ragazzine, quindi, quando capiranno di essere state usate o fisicamente o mentalmente, ci rimarranno male perché si sono imbarcate in una cosa più grande di loro della loro giovane ed acerba talvolta inesistente personalità. Mentre le MILF e dintorni sono li belle gnocche a postare l'ultimo selfie sorridenti faranno i conti con la realtà, che non è soleggiata e scintillante, perchè il letto ora è vuoto mentre allungano la mano, e poco rimane di quella vita tanto social ma totalmente lontana dalla realtà.
Io assisto inerme a questo carosello, a questa giostrina, un po' divertita nel vedere le vite che mi scorrono accanto che sembrano così tanto più piene della mia e che in fondo però non hanno quasi niente sotto la superficie. Nel mio osservare la vita che mi passa accanto, un po' vi devo dire che siete delle stronze, perché quelle come me pagano per voi, perché vedete care quando mi trovo davanti un uomo, adulto, che si stupisce della mia educazione, del fatto che mi faccia piacere starlo a sentire, e il fatto che mi guardi come una marziana non mi fa tenerezza mi mette tristezza.
Quelli poverini, nel disorientamento totale i maschi, che già vivono in uno stato di labirintite permanente, non ci capiscono più niente, così la confusione li ha portati alle sopracciglia ad ali di gabbiano, al ti amo ma senza impegno, alle cerette selvagge, ai risvoltini, al fatto che sei tu a corteggiare loro e loro ad avere la sindrome premestruale. Saranno loro che si aspetteranno una telefonata da voi l'indomani, e saranno sempre loro a cercare le coccole dopo, quando voi sarete già vestite quasi davanti la porta, pronte a scappare a volte da lui, e impaurite per l'ennesima pacca sulla spalla che sta per arrivare.
Scrivo questo delirio di rabbia e tristezza, con un mezzo sorriso, questo credo sia colpa dello scirocco di oggi, o forse della sindrome pre-mestruale che comunque sono donna e me la tengo stretta perchè mi spetta di diritto.
Scrivo fissando la cucina a casa mia, la stessa da quando si sono sposati i miei, loro parlano e ridono ancora, insieme, loro che ascoltavano i vinili e per fortuna me li hanno fatti ascoltare, loro che scrivevano lettere, loro che si davano appuntamento uscivano da casa e non avevano mezzi per comunicare col mondo, loro che si facevano gli autoscatti sfuocati, ma erano più belli, e credo anche più felici.
Feel the love (De)Genereation.
Altri sogni ti scalderanno, se saprai far scendere finalmente sulla terra questo, che è stato il più puro, da tenere sempre nel cassetto della memoria per ricordarci com'eravamo romantici prima che le delusioni ci facessero salire con un cappotto di cinismo sulla giostra degli adulti.
Massimo Gramellini, Cuori allo specchio, 2008
Massimo Gramellini, Cuori allo specchio, 2008
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