Una delle mie classiche domeniche
di guardia, ho finito di mangiare la pasta al forno che mia mamma mi fa
prontamente arrivare con mio padre.
Pasta al forno che per ragioni sconosciute a chi non ha i superpoteri delle mamme, non si capisce come riesca ad arrivare rovente da Agrigento ad Aragona. Mistero.
Pasta al forno che per ragioni sconosciute a chi non ha i superpoteri delle mamme, non si capisce come riesca ad arrivare rovente da Agrigento ad Aragona. Mistero.
Appena assaporato il primo
boccone arriva la visita da effettuare, puntuale, squilla il telefono o trilla
il campanello, perché loro lo sanno quando stai per mangiare.
Non ricordo più come si faccia a
scrivere una lettera, a rivolgersi ad un amico lontano scrivendo bellissimi profluvi
di parole, senza faccine sorridenti, senza cuoricini o abbreviazioni. Vorrei avere
un amico che ami ancora leggerle le lettere. Se esistessi ti scriverei così:
Caro Amore mio, non caro amore è
davvero troppo.
Caro Amico mio, diciamo Caro Amico,
che mio no, non posso proprio dirlo.
Ma amici mai, quindi direi che
potrei iniziare con un tenero affettuoso ed essenziale: Caro.
Vorrei, se potessi, fermare il
tempo e se potessi portare indietro le lancette dell’orologio per una volta nella vita, non lo farei, perché oggi è meglio di ieri.
Vorrei, se potessi, inventare un
realizzatore di promesse quelle che le persone si fanno e che non potranno mai
mantenere.
Vorrei poterti dire tutto senza
avere uno schermo davanti, vorrei una foto da incorniciare e da guardare insieme
sorridendo.
Vorrei avere il potere di tele-trasportarmi in tutti i posti che abbiamo immaginato e dove vorremmo andare.
Vorrei avere il potere di tele-trasportarmi in tutti i posti che abbiamo immaginato e dove vorremmo andare.
Vorrei avere il potere di non
mancare agli appuntamenti importanti, quando un silenzioso abbraccio serve
più che mille lettere, talvolta un solo sguardo.
Vorrei avere il coraggio di
chiedere, che non avrò mai, perché felici si può essere anche solo per un
attimo e va bene anche così.
Vorrei avere il potere magico di
infondere speranza, perchè ormai non ci crediamo più, non ci crede più nessuno che
le cose possano travolgerci da un momento all’altro.
Vorrei che esistessi davvero, e
che non ci fosse bisogno di scriverti.
Vorrei poterti dire che non ho paura
e che tu mi dicessi “sono qui”.
Nel frattempo bevo una Coca Zero e
guardo fuori dalla finestra, e riuscire a scorgere a malapena un angolo di cielo
e la scia di un aereo.
“E siccome sei troppo lontano…più
forte ti scriverò.”
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