Ho riletto da poco un pezzo scritto per il blog "I Trentenni" giusto un anno fa, che ripeteva come un karma "non siete voi quelle sbagliate, non siete troppo, non siete troppo poco" semplicemente non ha funzionato l'incastro chiave-serratura col bipede di turno. Ferma sul balcone osservo il placido mare siciliano di oggi, e in fondo le cose che peNsavo un anno fa non sono cambiate di molto.
In quest'anno ho imparato a non giudicare gli altri, e non giudicare sopratutto le cose che non capisco o che io non farei..."Ma chi io? Non lo farei mai..." a volte le cose non le facciamo solo perché non ci capitano, ma trovarsele di fronte quella..."ma chi io ?! MAAAAAIII" è tutta un'altra storia.
Se in quest'anno, io ho imparato a non farmi meraviglia di niente, e di nessuno, mi ritrovo davanti gente che invece questo vizio, quello di giudicare, mica se l'è tolto e se una cosa va male, ricordate, che può sempre andare peggio.
Vi devo dire la verità, non voglio dirlo ad alta voce, l'anno trascorso da quell'articolo, è stato veramente una figata pazzesca, ho trovato le briciole che avevo lasciato per non perdermi come Pollicino e passo dopo passo ho visto anche il sentiero che avevo abbandonato. Camminando ho incontrato tanta gente, quasi tutta interessante, molti degli interessanti casi di studio ad onor del vero. Tra questi anche qualche caso umano, che io attiro puntuale come un orologio svizzero.
Da quelli bloccati, a quelli che invece sono anche troppo sbloccati per cui davvero porre dei freni al loro viscido e sfrontato corteggiamento è come andare incontro ad una slavina armata di palette e secchiello, a quello che in assoluto mi ha colpita di più in quanto ad originalità:
un sorriso bellissimo, interessante, che dice io ti voglio conoscere, che sfodera tutto il suo fascino da charmant, che ti racconta davvero tantissime cose, con cui parli bene, che non ti fa annoiare, attento e galante, insomma vah, lo osservavo per capire dove stava nascosto il barbatrucco.
E niente mica lo trovavo! Ma ad una ad una si rivelano le stelle e...squillino le trombe e rullino i tamburi: una parolaccia mi è valsa l'eradicazione dal genere femminile.
Il mio sottolineare (ipse dixit) il fatto di essere indipendente ha fatto il resto.
Ho riso un sacco, quando ho sentito il motivo dell'ennesima scomparsa, e ovviamente ho smesso di aspettare Godot, per cui, una stretta di mano e amici come prima.
Però ci pensate che siamo nel 2018 e c'è ancora gente a cui fa strano vedere una donna indipendente? E che in un contesto assolutamente goliardico fa una battuta forse un pò pecoreccia ma niente che possa essere inserito nell'elenco delle battute che potessero avermi fatto guadagnare le porte degli inferi con accesso libero e consumazione free insomma.
Io forse mi rendo conto di essere un pò una pagliaccia, mi piace ridere di me, e forse il mio buttarla sempre in caciara mi può rendere forse meno gatta di altre donne, però ecco "fimmina, mi sento".
Insomma quel ditino puntato contro mi ha fatto davvero divertire, e dopo uno sguardo quasi compassionevole, perchè stavolta avrei voluto dirlo "guarda, mi spiace, il problema non sei tu sono io" che proprio non me l'accollo.
Ho fatto spallucce sorriso, e dopo aver detto compermesso sono rientrata a casa e alle mie amiche ho detto: "Mi hanno veramente scartavetrato i cogxxxni!"
SCUSATE IL FRANCESISMO!
Alla prossima,
Monica.
La femminilità piace agli uomini perché permette loro di apparire per contrasto più virili.
Susan Brownmiller, Femminilità, 1984