Il mio incipit, preferito, immagino Jo davanti all'albero, con quel suo fare un po' borbottante.
Natale non sarà Natale senza mio nonno. Che però credo a volte sia proprio qui, vicino vicino.
Natale non sarà Natale senza mia sorella. Per la prima volta nella nostra vita non saremo accanto a guardare un film della Disney, che manco a dirlo conosciamo a memoria potremmo doppiarli.
Natale non sarà Natale senza la tavola imbandita, zia che porta alcune cose, mamma altre, mia nonna addetta al baccalà e ai cardi. I miei cugini, il panettone, il brindisi.
Natale quest'anno diciamolo, non sarà Natale.
Il periodo dell'anno che preferisco, perché amo le luci, gli occhi che brillano davanti la loro intermittenza, amo le novene, le zampogne, la via Atenea brulicante di gente intenta a salutarsi.
Amo le corse ai regali dell'ultimo minuto, un bicchiere di vino "Ma Ragà veloce che mi stanno aspettando tutti da mia nonna", amo l'atmosfera natalizia, addormentarmi sul divano dopo il pranzo e sentire un cugino russare con discrezione.
Amo quel "che fa giochiamo a uno?", i gusci di frutta secca sulla tovaglia, amo vedere qualcuno a metà pomeriggio alzarsi e mettere al centro del tavolo i panettoni, e "chi ne vuole?".
Natale non sarà Natale senza regali. Sicuro Jo. Ma nemmeno senza tutte le altre cose.
Natale non sarà Natale senza potere sentire l'amore.