lunedì 12 giugno 2017

La solitudine dei numeri primi.


Ecco nella vita, si fanno incontri imprevedibili, quindi capita a volte che il nostro percorso si arricchisca di nuove conoscenze, nuove amicizie, alcune, quelle più fortunate ce le portiamo dietro tutta la vita.
Quello che mi fa davvero ridere, sono le amicizie dell'ultima ora, quelle dei disperati, quelle di chi ha fatto attorno a se il deserto, vi si aggrappano con uno sforzo immane come le patelle sugli scogli. E proprio come le patelle finiscono alla fine dell'estate, in un bel piatto di pasta da consumare velocemente prima che si freddi. Abbiamo due mesi per goderci i vostri sorrisi finti, i cuoricini sulle bacheche e i sei bellissima, incantevole e ovviamente meravigliosa. E dopo ferragosto? Quando finirà il turbinio degli aperitivi? Quando arriverà il momento delle serate casalinghe? Quando arriverà il momento del "pizza e film"? Che ve ne farete di quegli estranei consumati voracemente?
A me il meccanismo del fast food fa sempre impressione, in qualsivoglia relazione interpersonale.
Il meccanismo dell'amicizia compulsiva è sostanzialmente identico a quello che mette in atto chi chiude una relazione e subito ne cerca un'altra, e va bene qualsiasi cosa sia chiaro, che stare da soli proprio non fa per voi, quindi non potete essere anche selettivi.
A me 'ste cose mi hanno fatto sempre un po' specie, forse perché cerco sorrisi autentici, gente che attribuisca il giusto valore alle cose e alle persone, gente che attribuisca il giusto valore a se stessi, che chi si ama è già a metà dell'opera.
Sarà che credo nella magia degli incontri, credo nelle energie positive che scaturiscono dalle alchimie inaspettate, da chi si sceglie per piacere e non per bisogno, da chi vive bene con gli altri ma ancor di più con se stesso.
Sarà che ho imparato che alla fine contano solo poche persone, e che se voglio arricchire la mia vita devo circondarmi di persone a cui valga la pena donarsi in termini di tempo ed energie, che posso anche fare settemila aperitivi, e dodici selfie al minuto, ma è impagabile la sensazione adrenalinica di rischiare un investimento emotivo, la roulette russa dei sentimenti, il bungee jumping delle emozioni.
A casa non mi piglia la tristezza per quello che non ho saputo fare in 32 anni di vita, il rimpianto di non aver saputo dare e quello di non aver saputo accogliere per fortuna non mi appartengono, la vita non può e non deve ridursi a una serie di occasioni mancate, quindi le amicizie che profumano di olio solare non fanno per me.
Amo troppo la mia libertà e il rumore dei miei pensieri per pensare di non concedermi dei momenti di solitudine.
Per riempire gli spazi vuoti ci sono i libri, la musica, lu scrusciu du mari, i tramonti, c'è la scrittura, le passeggiate e la palestra, tengo anche la televisione spenta, così il cigolio delle idee lo sento meglio.



Dovreste fermarvi, fare il punto della situazione, concedervi del tempo.
Stare soli non è un lusso che tutti possono concedersi, stare in buona compagnia è un dono prezioso.





Buona Serata,
Monica.