sabato 18 dicembre 2021

Col Bagaglio Leggero.

È da molto che non scrivo, dopo un po' sento il richiamo. 

Il fatto è che l'ultimo mese e mezzo è stato una bomba, dopo aver ristrutturato casa essermi detta "io voglio vivere in questa piccola città!", ecco che arriva quella cosa che aspettavi da tempo e non ci  credevi più nemmeno tu, scuola di specializzazione, una di quelle che desideravi fare, piccolo dettaglio la dovrai fare a circa 1000 km da casa tua.

Ho pianto vedendo la costa di Palermo che diventava sempre più piccola e sfumata, fino a quando non è stata totalmente avvolta dal buio della notte e del mare, mi sono svegliata davanti all'isola del Giglio, ho visto i delfini che giocavano con la scia della nave, mi sono detta "come accoglienza non c'è male".

Disfi i pacchi in cui hai rinchiuso praticamente tutta la tua vita, e mi sono chiesta ogni oggetto che tiravo fuori, chissà che ne sarà di me, se mi piacerà quello che devo fare, in fondo molto distante dal lavoro che avevo fatto per 6 anni. Chissà se mi piacerà stare qui, e Buk e i miei amici? Ovviamente tutte domande alle quali nessuno poteva rispondere, a parte il tempo.

Così ho cominciato, è passato un mese e mi ritrovo seduta a picchiettare finalmente di nuovo sulla tastiera in fondo qui non è male, sono un po' medievali, ma tutto sommato sono simpatici, fa troppo freddo e esco da casa che sembro l'omino Michelin (a questo non credo mi abituerò mai), cucinano bene, ma proprio bene e io praticamente sto provando tutto ciò che la cucina senese possa offrire, si beve benissimo e una volta che i tasselli del confort food sono andati a posto mi sono sentita più serena, almeno non morirò di fame.

Ho visto cose che non immaginavo esistessero, ho imparato già cose che non sapevo, ho visto castelli, borghi medievali e nuovi paesaggi.

Ho già conosciuto gente nuova, scritto nuove pagine, sentito nuove storie.

Ho messo la tessera del puzzle che cercavo e non trovavo, ho fatto ordine.

Quando ho messo ordine nella mia vita mi sono sempre successe cose che mi hanno cambiata, che mi hanno migliorata, il più delle volte sono stati cambiamenti avvenuti grazie a degli incontri, che mi hanno messa di fronte a situazioni nuove che richiedono uno sforzo immenso a volte da parte mia per tenere a bada la mia area grigia quella dove mi perdo con una facilità immane, ho pensato per un mese intero a come poter tornare vicino a casa, ho pensato che forse non ero nel posto giusto, che non mi sarei trovata bene, poi ho ripreso in mano il libro talismano, quello che ha dentro le parole giuste per me, quello che mi ha insegnato che gli imprevisti sono opportunità, mi sono detta che la vita mi ha messo in mano una nuova fiche da giocare e che tenerla in mano era una cavolata, che la devo giocare sta mano, che le occasioni non vanno sprecate, e che come sempre dobbiamo viaggiare col bagaglio a mano leggero, che va riempito mentre viaggiamo che portarlo già pieno e pesante non solo mi rallenterebbe ma non mi darebbe l'opportunità di metterci dentro le cose che mi regalerà questo nuovo viaggio e se lo volete sapere di cose dentro ne ho messe.

Ci metto dentro i sorrisi delle mie nuove colleghe che sento già diventeranno mie grandi amiche, ci metto mia sorella che sto ritrovando di nuovo come coinquilina e che è una gran cacacazzi, ci ho messo i pomeriggi con mia cugina e Marco, con Francesco e Matilde, ci metto la degustazione di vino con Adriana, ci metto un piatto di chiocciole strepitoso, ci metto una specializzanda dermatologa palermitana che è dotata di una comicità naturale che solo i palermitani possiedono, ci metto le celluline verdi che guardo ogni giorno nei vetrini e sembrano un quadro di arte contemporanea, ci metto i vicoli di Siena che di sera diventano suggestivi e sognanti, ci metto la bellezza mozzafiato di Firenze, il calore di Pisa con le mie amiche storiche, ci metto un weekend palermitano che non mi sarei mai immaginata di fare, un'arancina da Recupero, ci metto dentro le paure che non provavo da tanto tempo e che mi stanno facendo ricordare che significa mettersi in gioco, ci metto quintali di messaggi su whatsapp, telefonate interminabili con Valentina che è la mia rete di salvataggio, ci metto la mia amica Ilaria che è stato uno dei regali di questo anno, insieme a Silvia e al nostro esserci scelte al primo aperitivo e che sembra esserci da sempre, ci metto dentro una lampada rotta, uno scorcio di un vicolo palermitano, ci metto la gentilezza, ci metto le canzoni, la biografia di Sant'Agostino, i libri che sto divorando avida come sempre, ci metto la voglia che ho di azzannare la vita, per farla breve ci metto quello che secondo me si avvicina di più al concetto di felicità.

La felicità che ha i nomi delle persone che sto incontrando, quelle che c'erano già, dei posti che sto scoprendo e lo spazio del mio bagaglio a mano leggero.

"Forza Monica, fai vedere chi sei, lascia a casa Ludovica, che è arrivato il momento, goditi il viaggio".

Racconto questa storia perchè insegna che perdere è avere un'occasione. Invece si ha paura di perdere e/o di perdersi. A tutte le latitudini "smarrire" "smarrirsi" sono verbi vietati. Siamo circondati da indicazioni, cartelli stradali, navigatori satellitari, mappe sul cellulare. Poi un giorno ho incontrato Tony Wheeler, ideatore delle Lonely Planet, le guide di viaggi più diffuse nel mondo, e gli ho sentito dire: "Il più delle volte ho trovato quel che cercavo quando mi sono perso".

A tutti voi auguro buon viaggio, 

Monica. 

 

domenica 7 febbraio 2021

Si, Viaggiare

Mi sembra passata una vita da quando ho ossessivamente controllato la mia carta d'imbarco e preparato il trolley, dimenticando puntualmente qualcosa a casa, spesso lo spazzolino da denti.

Mentre compro libri on-line e mobili per la casa, penso a quanto vorrei prenotare un volo a buon mercato, uno di quei voli a 19.99 a\r che sia determinante per la scelta della location con orari folli, e tempi stretti che ti costringono a fare una full immersion nel posto dove ti trovi. 

Mi piacerebbe potere uscire dal comune e non solo per andare a lavoro,  rivedere gli amici, magari andarli a trovare tra Toscana e Veneto.

"In primavera ci vado, anche sola, mi organizzo!" è passato un anno e io ho ancora un sacco di flag da mettere, e vorrei cominciare proprio da casa mia, perché?

Perché non metto piede sull'Etna da oltre 20 anni, e qualche giorno fa mi sono vergognata per questa ammissione di colpa perché che io ricordi non sono mai stata sui Nebrodi e il maialino nero se lo merita che io vada a vedere dove nasce e cresce. 

Conosco poco e male la zona del Catanese, una annosa questione personale tra me e la Sicilia orientale, Catania in particolare, che sto risolvendo poco a volta, da quando la città ha smesso di accogliermi con il caldo torrido e con le bombe d'acqua stiamo andando un po' più d'accordo, certo litigo con qualche abitante ogni volta che vado, ma anche a Palermo un ci babbìanu.

Non ho mai visto Noto col suo maestoso Barocco e Piazza Armerina con i suoi mosaici.

Non sono mai stata a Tindari, se non in "una gita a Tindari" in compagnia del commissario Montalbano.


I laghetti di Cavagrande, le gole dell'Alcantara,  fiumara d'Arte e poi vorrei andare a borgo Parrini assurdo posticino  ispirato a Gaudì.



Finito con la Sicilia semmai finirò di scoprire cose da vedere, mi piacerebbe vedere Napoli e Torino, mi piacerebbe andare in Costiera Amalfitana e nei Borghi Toscani del Chianti.

Per l'estero ci sarà da aspettare ancora un po', ma di cose da vedere non me ne mancano.

Sogno di poter tornare a teatro, nei musei, e ad un concerto, e sale un po' di malinconia quando scorro tra le foto e vedo le luci di San Siro e il magone a vedere quei biglietti di Campovolo fermi nella vetrina.




Nell'attesa, guardo dallo schermo del Mac cose da vedere, posti dove dormire, mangiare e naturalmente bere.



Dietro lo schermo ballo tracce che non conoscevo fino a quando il caso non le ha messe sul mio cammino, canto canzoni a squarciagola con un inglese degno di "First Reaction is Shock", sogno  aperitivi e giri in moto, e scrivo.


Scrivo di balli che non posso fare, di mani che non posso stringere, di profumi che non posso sentire. 




Scrivo di incontri che vorrei fare, di ritualità che sto per dimenticare, di posti che vorrei condividere e di sguardi che vorrei incrociare.


 

"Dolcemente viaggiare

Rallentando per poi accelerare

Con un ritmo fluente di vita nel cuore

Gentilmente senza strappi al motore

E tornare a viaggiare

E di notte con I fari illuminare

Chiaramente la strada per saper dove andare

Con coraggio gentilmente, gentilmente, gentilmente

Dolcemente viaggiare"