domenica 7 febbraio 2021

Si, Viaggiare

Mi sembra passata una vita da quando ho ossessivamente controllato la mia carta d'imbarco e preparato il trolley, dimenticando puntualmente qualcosa a casa, spesso lo spazzolino da denti.

Mentre compro libri on-line e mobili per la casa, penso a quanto vorrei prenotare un volo a buon mercato, uno di quei voli a 19.99 a\r che sia determinante per la scelta della location con orari folli, e tempi stretti che ti costringono a fare una full immersion nel posto dove ti trovi. 

Mi piacerebbe potere uscire dal comune e non solo per andare a lavoro,  rivedere gli amici, magari andarli a trovare tra Toscana e Veneto.

"In primavera ci vado, anche sola, mi organizzo!" è passato un anno e io ho ancora un sacco di flag da mettere, e vorrei cominciare proprio da casa mia, perché?

Perché non metto piede sull'Etna da oltre 20 anni, e qualche giorno fa mi sono vergognata per questa ammissione di colpa perché che io ricordi non sono mai stata sui Nebrodi e il maialino nero se lo merita che io vada a vedere dove nasce e cresce. 

Conosco poco e male la zona del Catanese, una annosa questione personale tra me e la Sicilia orientale, Catania in particolare, che sto risolvendo poco a volta, da quando la città ha smesso di accogliermi con il caldo torrido e con le bombe d'acqua stiamo andando un po' più d'accordo, certo litigo con qualche abitante ogni volta che vado, ma anche a Palermo un ci babbìanu.

Non ho mai visto Noto col suo maestoso Barocco e Piazza Armerina con i suoi mosaici.

Non sono mai stata a Tindari, se non in "una gita a Tindari" in compagnia del commissario Montalbano.


I laghetti di Cavagrande, le gole dell'Alcantara,  fiumara d'Arte e poi vorrei andare a borgo Parrini assurdo posticino  ispirato a Gaudì.



Finito con la Sicilia semmai finirò di scoprire cose da vedere, mi piacerebbe vedere Napoli e Torino, mi piacerebbe andare in Costiera Amalfitana e nei Borghi Toscani del Chianti.

Per l'estero ci sarà da aspettare ancora un po', ma di cose da vedere non me ne mancano.

Sogno di poter tornare a teatro, nei musei, e ad un concerto, e sale un po' di malinconia quando scorro tra le foto e vedo le luci di San Siro e il magone a vedere quei biglietti di Campovolo fermi nella vetrina.




Nell'attesa, guardo dallo schermo del Mac cose da vedere, posti dove dormire, mangiare e naturalmente bere.



Dietro lo schermo ballo tracce che non conoscevo fino a quando il caso non le ha messe sul mio cammino, canto canzoni a squarciagola con un inglese degno di "First Reaction is Shock", sogno  aperitivi e giri in moto, e scrivo.


Scrivo di balli che non posso fare, di mani che non posso stringere, di profumi che non posso sentire. 




Scrivo di incontri che vorrei fare, di ritualità che sto per dimenticare, di posti che vorrei condividere e di sguardi che vorrei incrociare.


 

"Dolcemente viaggiare

Rallentando per poi accelerare

Con un ritmo fluente di vita nel cuore

Gentilmente senza strappi al motore

E tornare a viaggiare

E di notte con I fari illuminare

Chiaramente la strada per saper dove andare

Con coraggio gentilmente, gentilmente, gentilmente

Dolcemente viaggiare"

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