giovedì 15 ottobre 2020

Non aspettare Godot. Cercalo.

Quando incontriamo qualcuno, non sappiamo mai quanto rimarrà quella persona nelle nostre vite, forse il tempo di un bicchiere di vino, forse per mesi a volte anni.

In tempi di pandemia gli incontri diventano rari, assistiamo al balletto delle mani che istintivamente si vorrebbero sfiorare ma, non si può e così ballonzolando avanti ed indietro alla fine abbozziamo un sorriso e infiliamo in tasca le cinque dita che avremmo voluto stringere con tenacia.

Dal mio divano guardo il cielo grigio e penso a quanti incontri stiamo mancando, quante cose rimandate e che non si possono più fare, all'ansia di dover prendere un aereo, alle cene a tempo da consumare entro mezzanotte, avevo sempre sognato di essere Cenerentola, rapita dal suo principe azzurro, ma non immaginavo che ansia si potesse provare a dover guardare l'orologio e scoccata la mezzanotte fuggire via, perché oltre non si può più andare.

Sapete quanto odi l'estate, soffro il caldo da morire, sudo come una dannata, mi si arruffano i capelli e non sopporto i jeans. Vivo al mare, amo andare al mare ma non troppo,  odio la sabbia e dalle mie parti ci sono chilometri di spiagge sabbiose, con una sabbia sottile e appiccicosa, Dio che Fastidio!
L'isola la portiamo dentro e quest'estate ho trovato la mia, Linosa, selvaggia e allo stesso tempo accogliente, stupefacente in ogni angolo, una vacanza che ha segnato indubbiamente la mia estate che mi ha riempito il cuore e gli occhi di meraviglia e bellezza, di grazia, di silenzi e del canto melodioso delle Berte.
Tornando a casa ho pensato che avrei dovuto scrivere mentre mi trovavo li, lo farò tornando mi sono detta ma poi...il lavoro e il profumo di creme abbronzanti e l'abbronzatura che piano piano scoloriva mi hanno distolto.
Ora seduta sul divano provo a riorganizzare le idee tolgo del tempo ad una abbozzo di cambio di stagione, ai libri che mi aspettano, alle pulizie di casa e anche allo shampoo.


A me  piace l'autunno con i suoi tramonti di fuoco, le albe glicine, buio presto, i giubbotti di pelle, l'indecisione su cosa mettere perché fa freddo e poi fa caldo e di nuovo freddo, i contorni sfumati, niente tagli netti, ma stagioni che iniziano e finiscono fondendosi uno nell'altra. Rimando il cambio di stagione, perché effettivamente non fa ancora così freddo, e non fa nemmeno troppo caldo.


Ho fatto il bagno il 4 ottobre, fatto fotografie alla colazione vista mare, ho avuto timore di andare ad un matrimonio, ma poi alla fine pur di comprare quella borsa mi sono sacrificata, ho macinato km chiacchierando in macchina con le amiche, quelle vere, che non ti vendono per un uomo di passaggio e che sanno quanto valgono  che si amano per quello che sono, e si fanno amare perché sono così, diverse, anticonformiste, forti, dolci, frizzanti.


Avevo iniziato a scrivere pensando di togliermi qualche sassolino dalla scarpa, mi sono ritrovata a pensare alle cose che mi hanno fatto stare bene, si sono fatte largo e stanno scorrendo da sole sulla tastiera del pc, sapete cosa, non ne vale mai la pena di sprecare tempo, vale la pena di donarlo.

A se stessi con un massaggio alla Spa ed un percorso benessere che avevo paura di fare da sola e invece è volato, sono uscita leggera.



Ai libri, all'ascolto dell'ultimo album di Bersani che è una bomba, ad una commedia da vedere sul divano, col plaid che finalmente hai tirato fuori dallo scatolone.


Ai posti che non conosci, ai sapori nuovi, ad una bottiglia da stappare, una nova strada da solcare, ai progetti ambiziosi, a salti nel vuoto, allo studio, alla curiosità, al silenzio.




A quel sorriso luminoso  che vorresti rivedere, ad un abbraccio sotto le coperte, al primo caffè del mattino, ad una passeggiata con le cuffie a tutto volume, al cambio di stagione, si anche a quello, alla gentilezza, ai sogni. 

 

"Procuro un calcio di rigore
Oltre il tempo regolamentare
Concedo a te l’onore
Il gusto di segnare
Per mettere a tacere questa battaglia di parole
Che cosa devo fare"
S.Bersani

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