Oggi finalmente c'è il sole, sono riuscita a fare yoga in balcone, scaldata dal tepore della primavera.
C'è silenzio.
C'è così silenzio che riesco a sentire nitidamente la voce dell'annuncio della stazione bassa di un treno in arrivo, cosa che in tempi normali è praticamente impossibile, visto che il quartiere dove vivo è attraversato da diverse arterie cruciali della viabilità cittadina, che si traduce con strombazzate moleste a qualsiasi orario.
Le campane della chiesa pure quelle si sentono bene, qualche sirena, ma per fortuna niente di straordinario.
Mi impressiona alzare gli occhi e vedere il ponte completamente vuoto, come fosse una domenica sonnecchiante, solo che per ora è domenica ogni giorno.
L'agenda mi ricorda una serie di incontri che stanno saltando, quello sulle donne, quello su Danilo Dolci (ieri lo ha menzionato Saviano a Propaganda Live), quello di oggi, su una agrigentino che non c'è più e sarebbe stato ricordato dagli amici che hanno scritto per lui un pò di lettere, raccolte da sua mamma in un libro.
Vorrei scrivere anche io qualche lettera, a mano, imbustarla e spedirla come si faceva negli anni novanta con i "pen friend", ve li ricordate?
Ho guardato una serie di soluzioni per arredare il mio balcone, prenderò tante piante appena sarà possibile, sperando che col pollice nero che ho non vadano incontro a morte in breve tempo.
Comincerò a comprare i fiori per i tavoli di casa, qualche quadro per ingentilire le pareti bianche e le tende.
(Mi piace il verbo ingentilire)
Mi sto dedicando ai libri arretrati, al mio libro che è quasi pronto, alla musica che non avevo tempo di ascoltare e a quella che avrei voluto ascoltare di più, sto guardando vecchi film, smaltendo la lista delle cose da vedere su Netflix, ovviamente non manca Disney+.
Vorrei tornare a viaggiare e vorrei farlo più spesso, voglio vedere Napoli e Lisbona e se sarà possibile andare in qualche isoletta sperduta.
Vorrei tornare a Pisa che mi manca sempre, già che ci sono vorrei vedere i campi di girasoli, vorrei andare a Siena e fare un giro per cantine (cosa che non ho mai fatto negli anni vissuti in Tosana), il tutto passando per Palermo, che ve lo dico a fare.
Mi chiedo come saremo una volta usciti da casa, i soliti merdosi egoisti?
Smetteremo di avere paura dell'amore?
Troveremo il coraggio di ribaltare il tavolo e spendere bene il nostro tempo?
Ho pensato di iscrivermi a Lettere.
Lo avete capito cosa intendevo dire ogni volta che scrivevo di dare valore al vostro tempo? Di considerarlo come il più prezioso dei doni?
Avete capito perché avevo smesso di fare le cose "perché mi pare male"?
Il sole di oggi mi fa osservare la città ovattata nel silenzio, mi mancano le mie amiche, le loro risate fragorose, i nostri abbracci, pochi ma buoni, mi manca la mia ora di tennis, e allenarmi in palestra, mi manca andare a lezione di medicina d'emergenza, mi manca andare a Roma e mi mancano i miei colleghi della scuola di medicina estetica.
Mi manca scendere da casa e andare in centro a piedi per fare l'aperitivo, salutare qualche conoscente che mi sta simpatico, e che mi piacerebbe conoscere meglio.
Mi manca andare al ristorante, sentire il profumo dei manicaretti cucinati dagli chef, le risate dei tavoli vicini, la musica ambient di sottofondo.
Mi manca il profumo del mare.
C'è odore di soffritto, chissà che cosa cucina la mia vicina che ha interrotto la mia lezione di yoga stamattina per raccontare da balcone a balcone la ricetta delle arancine.
Ho conosciuto il silenzio
delle stelle e del mare,
il silenzio dei boschi prima che
sorga il vento di primavera.
Il silenzio di un grande amore,
il silenzio di una profonda pace dell’anima
Il silenzio tra padre e figlio
e il silenzio dei vecchi carichi di saggezza
(Edgar Lee Masters)
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