lunedì 30 ottobre 2017

Forme Imperfette.

Ricorre il terzo anniversario di una delle frasi che di più hanno condizionato la mia vita, ed in parte la mia autostima, che indubbiamente ha dato vita ad una cascata di movimenti e cambiamenti che ancora oggi creano vortici e tumulti dentro e talvolta anche fuori di me.
Esterno-Notte.
Una sera fresca di fine ottobre, le macchine che passano sporadicamente ci abbagliano con i loro fari, noi in piedi uno di fronte l'altra, stiamo cercando di chiarire il perché ed il per come non stavamo più insieme, che poi che me ne dovevo fare di tutte ste gran spiegazioni? Mah...Le cose iniziano e allo stesso identico modo finiscono, tante volte tutte 'ste chiacchiere creano solo un gran danno. Ed infatti come volevasi dimostrare, dopo una pacatissima e civilissima discussione, il galantuomo col quale avevo trascorso quasi un anno della mia vita, guardandomi e senza alcuna vergogna mi disse : "Che peccato che tu ti sia creata questo Handicap del peso, sei tanto graziosa, ma è come se avessi deciso deliberatamente di sederti su una sedia a rotelle", lo guardo un pò sbigottita, in prima istanza perché non riuscivo a credere alle mie orecchie, insomma quello li era stato il mio fidanzato per quasi un anno, durante il quale avevo perso più di dieci kg, con una fatica immensa, mi sentivo meglio fisicamente ma ancora lottavo con lo specchio e con la bilancia e questo lui lo sapeva, e sapeva che io che sono una senza alcun tabù, avevo e continuo ad averne solo ed esclusivamente uno: il mio peso.
Come poteva essere così meschino? Che poi io non gli ho mai detto: "Amore mio,hai la panza brutta e molliccia e i capelli sono più sul cuscino che in testa", non l'avrei mai fatto, primo perché non mi sono mai fermata alla confezione, e poi perché insomma era l'uomo con cui avevo scelto di stare, a me piaceva. Non si può dire che reagii esattamente bene, ma mi contenni al punto che al primo primordiale impulso di sfondargli la macchina a pedate, sopraggiunse un attimo di freno, dettato da quel poco di raziocinio che mi era rimasto, lo guardai e risposi che "io potevo sempre dimagrire ma che per il suo cervello non c'era niente da fare". 
Da allora cominciò una specie di inferno, perché, sebbene mi millantassi coriacea in realtà crollai, davanti a lui, a me e sopratutto davanti a quel riflesso allo specchio di fronte al quale non riuscivo più a riconoscermi.
Da allora il mio processo di cambiamento non si è mai arrestato, inutile dirvi che più faticoso di quello estetico è stato quello che avveniva intimamente dentro di me, ho provato a non diventare troppo cattiva con gli altri e con me stessa, dopo quella brutta ferita, ho incanalato quella rabbia, ho provato a farla diventare energia. Ero sempre a dieta, tra alti e bassi, non sono mai riuscita ad incanalare la mia fame atavica e farla diventare qualsiasi altra cosa che non fosse altra fame. In questi tre anni sono stata insomma più affamata che arrabbiata, da quella esperienza ogni volta che sento che qualche donna viene criticata per qualcosa che la caratterizza fisicamente, Tette Piccole, Culo Grande, Nasone, Labbra Troppo Sottili, Smagliature, Cellulite, Ciccia e Brufoli e vedo la sofferenza negli occhi di chi ha subìto quel tipo di pressione psicologica lì, a me ritorna quella rabbia di tre anni fa, io inviterei queste donne a guardare chi è il promotore di queste osservazioni, i capelli li ha tutti? 
Ad addominali come siamo messi?
Il sedere lo hanno per riempire i pantaloni oppure lo hanno dimenticato chissà dove? No, perchè onestamente se ti permetti di farmi un appunto sulla mia fisicità come miiiiiinimo devi essere una specie di bronzo di Riace, non dico perfetto, ma qualcosa di simile, sennò statte zitto. Ma soprattutto i nostri eroi dei due mondi, questi sensibili esploratori dell'emotività femminile, hanno qualcosa con cui riempire i boxer? Che sia il giovane Walter o I suoi due vicini Coglioncelli? Che amici miei gli attributi non ve li può regalare nessuno, nè il Walter vi può allungare e da un pisellino primavera diventare un platano brasiliano, eppure nessuna donna si sognerebbe mai di guardarlo, poi guardarvi e ridere... e magari dire "eh, tesoro mio bello , e ora con questo cosettino che ci faccio?" E credo che il motivo sia uno solo, siamo donne, siamo sensibili e sappiamo che la parola così come una freccia scagliata da un arco teso non torna indietro, quindi ci pensiamo prima di dar fiato ai polmoni, e se non vogliamo essere delle stronze epiche, stiamo zitte, perché infliggervi questo dolore? Non vi vedremo più magari, o forse si, perché chi se ne frega di qualche difetto se voi siete belli oltre ciò che vedono gli occhi? 
Ho imparato da quel giorno però a non avere nessuna forma di rispetto per chi non è in grado di rispettarmi, ho imparato a dire le cose col giusto garbo e a non dirle se avessi recato turbamento eccessivo, ho imparato a volermi bene e tanto, ho dato valore a ciò che sono diventata (finalmente) e mi sono riconosciuta davanti allo specchio e ogni tanto, scatenando l'ilarità di mia sorella me lo dico anche ad alta voce: "Ciao Splendore!". 
Se vi sentite bene così come siete, fregatevene, ma davvero.
Se invece non fosse così rimboccatevi le maniche e diventate il motore del vostro cambiamento, prendetevi il tempo che vi serve, sorridetevi.

Ma sopratutto se qualcuno vi dovesse dire "siete grasse" come hanno fatto con me, guardatelo, sorridetegli e se è il caso diteglielo..."io sarò anche grassa, ma tu ce l'hai proprio minuscolo" (anche se non fosse vero, lo vedrà rimpicciolirsi a dismisura!)

Opera Empatica di Giuliana Tavolacci, potete vedere  i suoi lavori visitando il suo profilo Instagram @giul_tardi.


"Molto spesso noi donne siamo grasse, ma voi uomini siete pesanti, e per questo mettersi a dieta non basta." Geppi Cucciari


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